Guida al trading CFD per principianti

Pubblicato il 29 Gennaio, 2025

I CFD, acronimo di Contratti per Differenza (Contracts for Difference), sono strumenti finanziari derivati che permettono di speculare sulle variazioni di prezzo di un asset sottostante (azioni, indici, materie prime, criptovalute, ecc.) senza possedere realmente l’asset. In pratica, quando acquisti o vendi un CFD, stipuli un “contratto” con il tuo broker, e il guadagno o la perdita si basa sulla differenza di prezzo tra l’apertura e la chiusura della posizione.

Che cosa sono i CFD?

Un CFD è un accordo tra un trader e un broker in cui si specula sulla variazione di prezzo di un asset, senza possederlo fisicamente. La sua struttura è piuttosto semplice: si apre una posizione su un asset e si chiude successivamente, ottenendo un profitto o subendo una perdita in base alla differenza tra il prezzo di apertura e quello di chiusura. Di seguito, vediamo nel dettaglio le fasi fondamentali di un’operazione con i CFD.

  • Apertura di una posizione
    Il primo passo è selezionare l’asset sottostante, ovvero il titolo su cui si vuole speculare. Questo può essere un’azione, una coppia di valute (Forex), un indice, una materia prima o una criptovaluta. Una volta scelto l’asset, è necessario prendere una decisione sulla direzione del mercato:
    • Posizione long (acquisto): se si prevede che il prezzo dell’asset aumenterà, si apre una posizione long. In questo caso, il trader guadagna se il valore dell’asset cresce e perde se il valore diminuisce.
    • Posizione short (vendita allo scoperto): se si prevede un ribasso del prezzo, si apre una posizione short. In questo caso, si realizza un profitto se il prezzo dell’asset scende e una perdita se invece sale.
  • Margine e leva finanziaria
    A differenza degli investimenti tradizionali, i CFD utilizzano un sistema chiamato leva finanziaria, che permette di controllare una posizione di valore superiore rispetto al capitale realmente investito. Questo avviene attraverso il margine, che rappresenta la percentuale del valore totale dell’operazione richiesta come deposito per aprire la posizione.
    • Leva: se un broker offre una leva di 1:10, significa che con un capitale di 1.000€ è possibile aprire posizioni per un valore di 10.000€.
    • Rischio della leva: se da un lato la leva amplifica i profitti, dall’altro accresce anche le perdite, che possono superare il capitale investito se non viene applicata una corretta gestione del rischio.
  • Monitoraggio della posizione
    Una volta aperta, la posizione deve essere monitorata in base agli strumenti di analisi disponibili. È possibile impostare ordini automatici come:
    • Stop Loss: un limite di perdita predefinito, che chiude automaticamente la posizione se il mercato si muove in modo sfavorevole.
    • Take Profit: un livello di profitto prefissato, che chiude automaticamente la posizione quando viene raggiunto il guadagno desiderato.
  • Chiusura della posizione
    La posizione può essere chiusa manualmente dal trader in qualsiasi momento o automaticamente se viene raggiunto uno dei livelli di Stop Loss o Take Profit impostati.
    • Se il prezzo alla chiusura è superiore al prezzo di apertura in una posizione long, si realizza un profitto.
    • Se il prezzo alla chiusura è inferiore al prezzo di apertura in una posizione short, si realizza un profitto.
    • Se il mercato si muove in direzione opposta alla previsione, si subisce una perdita.

Alla chiusura della posizione, il guadagno o la perdita verranno accreditati o addebitati sul saldo del conto di trading, tenendo conto anche di eventuali commissioni o costi overnight (swap), applicati se la posizione viene mantenuta aperta per più giorni.

Quali sono i vantaggi dei CFD?

I Contratti per Differenza offrono una serie di vantaggi rispetto ad altri strumenti finanziari tradizionali, rendendoli una scelta popolare tra i trader di diversi livelli di esperienza. La loro struttura flessibile permette di operare su una vasta gamma di mercati con capitali contenuti, grazie alla leva finanziaria. Vediamo nel dettaglio i principali vantaggi:

  1. Operatività su diversi mercati
    Con un solo conto di trading, puoi accedere a una vasta gamma di asset, tra cui azioni, indici, materie prime, valute (Forex) e criptovalute. Questo ti consente di diversificare il tuo portafoglio senza la necessità di aprire conti separati per ciascun mercato.
  2. Leva finanziaria
    I broker CFD offrono la possibilità di utilizzare la leva, ovvero investire un importo superiore rispetto al capitale effettivamente disponibile. Ad esempio, con una leva di 1:5, un deposito di 1.000 € ti permette di controllare una posizione di 5.000 €. Questo può amplificare i profitti se il mercato si muove a tuo favore, ma aumenta anche il rischio di perdite.
  3. Possibilità di puntare sul rialzo o sul ribasso
    A differenza dell’acquisto tradizionale di azioni o altri asset, con i CFD puoi trarre vantaggio sia dai mercati in crescita che da quelli in discesa. Se ritieni che il prezzo aumenterà, puoi aprire una posizione long; se invece prevedi un calo, puoi aprire una posizione short, ottenendo un profitto se il prezzo scende.
  4. Flessibilità e accesso continuo ai mercati
    I CFD ti permettono di aprire e chiudere posizioni in qualsiasi momento durante gli orari di mercato. Non sei vincolato da scadenze fisse, come accade con i futures, e puoi adattare le tue operazioni in base ai movimenti del mercato in tempo reale. Inoltre, il trading di CFD è disponibile anche su alcuni mercati 24/7, come le criptovalute, offrendo opportunità costanti.

Grazie a questi vantaggi, i CFD rappresentano uno strumento interessante per chi cerca un trading dinamico e accessibile. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la flessibilità e la leva comportano anche un livello di rischio elevato, rendendo indispensabile una gestione attenta del capitale e del rischio.

Quali sono i rischi dei CFD?

Sebbene i CFD offrano numerosi vantaggi in termini di flessibilità e accessibilità ai mercati, presentano anche dei rischi significativi che è importante comprendere prima di iniziare a fare trading. La leva finanziaria, la volatilità dei mercati e i costi di gestione possono incidere notevolmente sui risultati delle operazioni. Di seguito, analizziamo i principali rischi associati al trading di CFD:

  • Rischio di leva
    La leva finanziaria permette di controllare una posizione di valore superiore rispetto al capitale investito, ma questo può trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Un piccolo movimento di mercato contrario alla tua previsione può portare a perdite significative, potenzialmente superiori al capitale iniziale se non vengono adottate misure di gestione del rischio come gli stop loss.
  • Volatilità dei mercati
    Alcuni asset, come le criptovalute o gli indici azionari, possono subire forti oscillazioni di prezzo in brevi periodi di tempo. Questa volatilità aumenta le possibilità di ottenere profitti elevati, ma allo stesso tempo amplifica il rischio di subire perdite rapide e impreviste. Per questo motivo, il trading sui CFD richiede un’attenta analisi dei mercati e una gestione prudente del capitale.
  • Costi e commissioni
    Il trading di CFD non è esente da costi. È fondamentale verificare in anticipo la struttura dei costi del broker scelto per evitare sorprese. Oltre allo spread (la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita di un asset), il broker può applicare:
    • Commissioni di apertura e chiusura su alcuni strumenti finanziari.
    • Costi overnight (swap) se mantieni una posizione aperta per più giorni.
    • Commissioni di inattività, se non operi per un periodo prolungato.
  • Rischio di controparte
    Poiché i CFD sono strumenti derivati che si negoziano con il broker e non su un mercato regolamentato, è essenziale assicurarsi che l’intermediario scelto sia affidabile e soggetto a regolamentazioni rigorose. Broker regolamentati da enti come FCA, CySEC, ASIC o CONSOB offrono maggiori garanzie di sicurezza rispetto a quelli non regolamentati.

Per tutti questi motivi, chi si avvicina al trading di CFD dovrebbe sempre iniziare con un conto demo, per prendere confidenza con le dinamiche di mercato senza rischiare denaro reale. Inoltre, è fondamentale investire solo una somma che ci si può permettere di perdere, senza compromettere la propria stabilità finanziaria. Il trading di CFD può offrire opportunità, ma deve essere affrontato con consapevolezza e una strategia ben definita, senza lasciarsi guidare dall’emotività o dall’illusione di guadagni facili.

Come iniziare a investire in CFD in 3 mosse

Il trading di CFD richiede una preparazione adeguata per ridurre i rischi e migliorare le possibilità di successo. Oltre a scegliere un broker affidabile, è importante comprendere le dinamiche della piattaforma di trading, sviluppare una strategia efficace e applicare una solida gestione del rischio. Vediamo passo dopo passo come iniziare.

Ricorda che il trading è un’attività speculativa ad alto rischio, quindi è sempre consigliabile partire con un conto demo per fare pratica senza rischi, e successivamente operare con capitale reale solo dopo aver acquisito esperienza e consapevolezza.

1. Aprire un conto con un broker online CFD regolamentato

Scegliere un broker affidabile è il primo passo fondamentale per fare trading in sicurezza. Una volta scelto il broker, è fondamentale acquisire familiarità con la piattaforma di trading per evitare errori operativi.

  • Verifica la regolamentazione: Assicurati che il broker sia autorizzato da un’autorità di controllo riconosciuta, come CySEC (Cipro), FCA (Regno Unito), CONSOB (Italia) o ASIC (Australia). I broker regolamentati sono soggetti a normative più rigide che offrono maggiore tutela agli investitori.
  • Controlla i costi e la trasparenza: Ogni broker ha una struttura commissionale diversa. Verifica spread, costi overnight, commissioni di prelievo e eventuali costi nascosti.
  • Esamina la piattaforma di trading: Assicurati che la piattaforma sia intuitiva, stabile e dotata di strumenti di analisi tecnica adeguati.
  • Leggi le recensioni e il supporto clienti: Un buon servizio clienti è essenziale per risolvere eventuali problemi tecnici o domande operative.
  • Comprendere le funzioni essenziali: Impara a aprire e chiudere posizioni, impostare stop loss e take profit, visualizzare i grafici e monitorare il saldo del conto.
  • Sfruttare il conto demo: La maggior parte dei broker offre un conto demo gratuito, dove puoi simulare operazioni con denaro virtuale. Questo è un ottimo modo per prendere confidenza con il trading senza rischiare capitale reale.
  • Esplorare strumenti di analisi: Studia gli indicatori disponibili (come medie mobili, RSI, MACD) e impara a leggere i movimenti dei prezzi per prendere decisioni più informate.

2. Definire una strategia di trading

Il successo nel trading di CFD dipende dalla capacità di seguire una strategia coerente e ben strutturata.

  • Analisi tecnica: Basata sull’interpretazione dei grafici e degli indicatori di trading per individuare trend e punti di ingresso o uscita dal mercato. Strumenti utili includono:
    • Medie mobili (es. SMA, EMA) per identificare la direzione del trend.
    • RSI (Relative Strength Index) per valutare condizioni di ipercomprato o ipervenduto.
    • MACD (Moving Average Convergence Divergence) per analizzare la forza di un trend.
  • Analisi fondamentale: Consiste nello studio di dati economici, bilanci aziendali e notizie di mercato per valutare il valore intrinseco di un asset e prevederne l’andamento a lungo termine. Eventi geopolitici, decisioni delle banche centrali e dati macroeconomici (PIL, inflazione, occupazione) possono influenzare i mercati in modo significativo.
  • Analisi del sentiment: Valuta l’atteggiamento degli investitori tramite social media, forum finanziari e news di mercato. Quando il sentiment è euforico, il mercato può essere vicino a una bolla; quando prevale il panico, potrebbe presentarsi un’opportunità di acquisto.

3. Gestione del rischio: proteggere il capitale

Un buon trader non si concentra solo sui profitti, ma soprattutto su come limitare le perdite. Una gestione del rischio efficace aiuta a evitare errori costosi.

  • Stop Loss : Imposta sempre un limite massimo di perdita per ogni operazione. Quando il prezzo raggiunge il livello impostato, la posizione si chiude automaticamente, evitando perdite eccessive. È un elemento fondamentale della disciplina di trading.
  • Take Profit : Definisci in anticipo il livello di profitto desiderato. Quando il prezzo dell’asset raggiunge il target prestabilito, la posizione si chiude automaticamente, consolidando i guadagni senza rischiare inversioni di mercato impreviste.
  • Money Management: Non investire mai più di quanto puoi permetterti di perdere. Una buona regola generale è non rischiare più del 1-2% del capitale totale per operazione. Questo approccio riduce il rischio di azzerare il conto dopo poche operazioni sbagliate.
  • Diversificazione: Non concentrare tutto il capitale su un singolo asset o settore. Diversificare il portafoglio aiuta a ridurre il rischio complessivo, bilanciando le performance tra asset diversi.
  • Controllo delle emozioni: Uno degli errori più comuni tra i trader è lasciarsi guidare dall’avidità o dalla paura. Evita di inseguire i prezzi e rispetta sempre il tuo piano di trading, senza farti influenzare dalle emozioni del momento.

Terminologia essenziale per i principianti del trading di CFD

Essendo una guida rivolta essenzialmente a lettori ancora poco esperti del settore, riteniamo utile fornire una spiegazione, seppur abbreviata, di alcuni termini prettamente tecnici che avrete già incontrato nella lettura o andrete a leggere più avanti.

  1. Leva finanziaria (Leverage): meccanismo che consente di controllare una posizione di importo superiore al capitale effettivamente investito. Aumenta le potenziali vincite, ma anche le potenziali perdite.
  2. Margine (Margin): Il capitale richiesto dal broker per mantenere aperte le posizioni in leva. Rappresenta una sorta di “cauzione” che copre eventuali perdite.
  3. Posizione “Long” e “Short”: apertura di una posizione in acquisto, nella speranza che il prezzo salga (long); apertura di una posizione in vendita, scommettendo su un ribasso del prezzo (short).
  4. Spread: la differenza tra il prezzo di acquisto (Ask) e il prezzo di vendita (Bid) di un asset. È uno dei principali costi di trading, su cui il broker guadagna.
  5. Stop Loss: un ordine volto a limitare la perdita massima che si è disposti a subire su una posizione. Se il prezzo tocca il livello stabilito, l’operazione si chiude automaticamente.
  6. Take Profit: un ordine che chiude automaticamente la posizione quando viene raggiunto un determinato livello di profitto, in modo da “bloccare” i guadagni.
  7. Margin Call: una notifica o avviso del broker che il tuo conto non soddisfa più i requisiti di margine necessari. Se non effettui un versamento (o non chiudi posizioni in perdita), il broker può chiudere forzatamente parte (o tutte) le posizioni aperte.
  8. Swap (Overnight Fee): una commissione o accredito giornaliero addebitata quando una posizione CFD viene mantenuta aperta durante la notte. Può essere positiva o negativa a seconda delle politiche del broker e dei tassi di interesse dell’asset sottostante.
  9. Pips: termine principalmente usato nel Forex per indicare la minima variazione di prezzo di una coppia valutaria (di solito la quarta cifra decimale).
  10. Slippage: differenza tra il prezzo atteso di esecuzione di un ordine e il prezzo effettivo al quale l’ordine viene eseguito. Di solito si verifica in periodi di forte volatilità o bassa liquidità.
  11. Hedging: strategia di copertura per ridurre il rischio di mercato aprendo posizioni opposte su strumenti correlati o sullo stesso mercato.
  12. Saldo (Equity): il totale del capitale disponibile sul conto, compreso il valore di eventuali posizioni aperte (profitti o perdite non ancora realizzati).
  13. Free Margin: parte del capitale disponibile sul conto, non ancora impegnata a copertura del margine delle posizioni aperte; è la somma che può essere utilizzata per aprire nuove operazioni.
  14. Rollover: processo con cui le posizioni di un contratto (per esempio un Future) vengono portate alla scadenza successiva. Nei CFD, essendo privi di scadenza, si parla più propriamente di swap o overnight fees per i costi legati al mantenimento della posizione.
  15. Liquidità: indica quanto è “fluido” un mercato, ovvero quanto velocemente e facilmente si possono comprare o vendere contratti a un determinato prezzo senza influenzare eccessivamente la quotazione.
  16. Piattaforma di Trading: il software (desktop, web o mobile) attraverso cui il trader accede ai mercati, inserisce ordini e gestisce le proprie posizioni.
  17. Trading Plan: una strategia predefinita che include regole di ingresso e uscita dal mercato, definizione di obiettivi di profitto, soglie di rischio, e un piano di gestione del capitale.
  18. Analisi Tecnica: studio dei grafici e degli indicatori di mercato (come medie mobili, RSI, MACD) al fine di individuare pattern e tendenze che aiutino il trader a prendere decisioni di ingresso o di uscita dal mercato.
  19. Analisi Fondamentale: valutazione di fattori economici, finanziari e di scenario (come dati macroeconomici, risultati aziendali, eventi geopolitici) per stimare il valore intrinseco dell’asset e prevederne l’andamento nel medio-lungo periodo.

Conoscere questi termini è il primo passo per orientarsi nel mondo del trading di CFD in modo più sicuro e consapevole. Sperimentare in un conto demo può aiutare a familiarizzare ulteriormente con la terminologia e le dinamiche di mercato, senza rischiare il proprio capitale reale.

Differenze tra CFD e altre forme di investimento

CaratteristicaAzioniETFFuturesOpzioniCFD
Possesso effettivo dell’assetSì (frazionamento su vari titoli)No, derivatiNo, derivatiNo, derivati
Leva finanziariaGeneralmente bassa (marginazione limitata)Generalmente bassa o nullaSì, ma con requisiti elevatiSì, con premessa di un premio (opzione)Sì, spesso accessibile ai retail
Possibilità di operare short con facilitàLimitata (ci sono costi per il prestito titoli)Di solito limitataPossibilePossibile (con strategia put o call short)Sì, molto facile
CostiCommissioni broker + eventuale capital gainCommissioni, costi di gestione annuiMargini e commissioni di borsaPremio iniziale dell’opzione o margineSpread + commissioni e costi overnight
ScadenzaNessuna (possedute a tempo indeterminato)Nessuna (puoi tenere l’ETF a lungo termine)Sì, data di scadenza fissaSì, data di scadenza fissaNessuna scadenza (posizioni chiudibili a piacimento)

Qualche breve ma utile consiglio:

  • Se cerchi di possedere un titolo e beneficiarne nel lungo termine (anche tramite dividendi), l’acquisto diretto di azioni o ETF è più indicato.
  • Se preferisci operare in modo flessibile, anche su movimenti di breve termine, e vuoi sfruttare la leva sia in rialzo che al ribasso, i CFD possono fare al caso tuo.
  • Rispetto ai futures e alle opzioni, i CFD risultano spesso più intuitivi, con scadenze meno rigide e requisiti di capitale inferiori. Tuttavia, ciò comporta anche maggiori rischi per gli investitori poco esperti, soprattutto se sottovalutano l’effetto leva.

Differenze tra CFD e Exchange Cripto

Un broker online CFD che offre criptomonete ti consente di speculare sulle variazioni di prezzo di Bitcoin, Ethereum o altre crypto attraverso Contratti per Differenza, senza diventare proprietario effettivo delle valute digitali; in altre parole, il trader stipula un contratto con il broker puntando sul rialzo (long) o sul ribasso (short) dell’asset sottostante, spesso con il beneficio (e il rischio) della leva finanziaria.

Con una piattaforma di exchange, invece, acquisti o vendi direttamente criptomonete reali, che puoi successivamente conservare in un tuo wallet personale fuori dall’exchange; ciò implica un maggiore controllo sul possesso e sull’uso delle monete (ad esempio per transazioni o pagamenti in crypto), ma anche una responsabilità più elevata in termini di sicurezza e protezione delle chiavi private.

Inoltre, mentre i broker CFD sono regolamentati principalmente dalle autorità di vigilanza finanziaria (e soggetti a regole specifiche sui margini, sugli obblighi informativi e sulla protezione degli investitori), gli exchange possono operare in un contesto normativo diverso a seconda della giurisdizione, talvolta sottoposto a requisiti di conformità antiriciclaggio e registrazioni specifiche, ma non sempre equiparabili a quelli del trading tradizionale.

Regolamentazione e sicurezza

Il mercato dei CFD è regolamentato in modo diverso a seconda della giurisdizione in cui opera il broker. Per proteggere gli investitori, diverse autorità di vigilanza hanno stabilito norme specifiche per garantire trasparenza e sicurezza. È fondamentale scegliere un broker che operi nel rispetto di tali regolamentazioni per evitare truffe e operare in un ambiente più sicuro.

  • Unione Europea (ESMA – European Securities and Markets Authority)
    L’ESMA ha imposto restrizioni sulla leva massima per gli investitori retail, riducendo i rischi di esposizione eccessiva. Inoltre, ha obbligato i broker a fornire protezione del saldo negativo, impedendo agli utenti di perdere più del capitale disponibile sul conto.
  • Regno Unito (FCA – Financial Conduct Authority)
    Dopo la Brexit, il Regno Unito ha mantenuto regolamenti simili a quelli dell’ESMA, ma con alcune variazioni, come regole più flessibili per i trader professionisti.
  • Australia (ASIC – Australian Securities and Investments Commission)
    ASIC ha introdotto regolamentazioni più severe sulla leva finanziaria per i trader retail, simili a quelle europee, per mitigare il rischio di perdite eccessive.
  • Italia (CONSOB – Commissione Nazionale per le Società e la Borsa)
    La CONSOB regola il mercato italiano, vigilando sui broker operanti in Italia per garantire che rispettino le direttive europee sulla trasparenza e sulla protezione degli investitori.

Scegliere un broker regolamentato da una di queste autorità riduce significativamente il rischio di operare con intermediari poco affidabili. Un broker affidabile deve offrire:

  • Strumenti di protezione come
    • Stop Out automatico: chiusura automatica delle posizioni se il capitale disponibile scende sotto un livello minimo di margine.
    • Saldo negativo protetto: impedisce di perdere più del capitale disponibile sul conto, proteggendo i trader da debiti imprevisti.
    • Autenticazione a due fattori (2FA): aumenta la sicurezza degli accessi al conto di trading.
  • Trasparenza nei costi e condizioni di trading
    Controlla sempre la struttura dei costi del broker, inclusi:
    • Spread e commissioni di trading
    • Costi overnight (swap) sulle posizioni mantenute aperte oltre la giornata
    • Commissioni di prelievo o inattività
    • Eventuali costi nascosti che potrebbero incidere sulla redditività del trading
  • Qualità dell’assistenza clienti
    Un broker affidabile deve offrire supporto tecnico e operativo efficiente, accessibile via chat, email o telefono. Verifica che il servizio clienti sia disponibile nella tua lingua e che risponda rapidamente in caso di problemi.

Broker Online CFD Consigliati

Di seguito trovi un elenco di alcune tra le più note piattaforme di trading CFD, con una breve descrizione, i principali vantaggi e svantaggi e un’indicazione di quale tipologia di utente potrebbe trovarle più adatte. Ricorda che ogni scelta di investimento andrebbe fatta dopo un’attenta analisi e, se necessario, con il supporto di un consulente finanziario.

Consigli finali per investire con i CFD

I CFD rappresentano una modalità di investimento flessibile e potenzialmente redditizia, ma anche molto rischiosa se non affrontata con una corretta formazione e una solida strategia di gestione del rischio. Ti permettono di approfittare sia dei movimenti al rialzo che al ribasso di un’ampia gamma di mercati, con un capitale iniziale ridotto rispetto all’acquisto diretto degli asset sottostanti.

Prima di aprire un conto e iniziare a fare trading con i CFD, è fondamentale:

  • Comprendere bene come funziona la leva finanziaria.
  • Imparare a gestire i propri rischi con strumenti come lo stop loss.
  • Fare pratica su un conto demo finché non si acquisisce sicurezza.
  • Operare solo con broker regolamentati e trasparenti.

Con questi elementi in mente, sarai già un passo avanti verso un approccio consapevole a questo strumento. Ricorda che nessuna strategia garantisce guadagni certi; tuttavia, informarsi adeguatamente e mantenere una disciplina ferrea sono le chiavi per ridurre gli errori e migliorare le tue prospettive di successo.


Nota: Le informazioni fornite in questa guida hanno esclusivamente finalità informative e non costituiscono consulenza finanziaria o raccomandazioni di investimento.

Guide correlate che potrebbero interessarti: