Blockchain: guida definitiva per capire cos’è e come funziona

Pubblicato il 16 Febbraio, 2021

Avete mai sentito parlare di Blockchain?

Blockchain: guida definitiva per capire cos'è e come funziona

Ma cos’è, come funziona, qual è il senso di avere Blockchain in italiano, cosa sono i biycoin, qual è la tecnologia utilizzata.

Per cercare di spiegare in maniera più che appropriata Blockchain bisogna fare da subito un passo in avanti per quello che riguarda il nostro modo di usare Internet. Infatti qui parliamo di Internet che dà valore a una moneta virtuale, l’Internet delle transazioni in cui vengono usati i ripple.

Allora voi vi chiederete: e cosa sono i ripple? I ripple non sono i bitcoin, quelli di cui abbiamo già parlato, degli utenti.

I ripple vengono usati dalle banche di tutto il mondo.

Questi ripple, che acquisiscono valore in pochissimo tempo (neppure potreste immaginare quanto), vengono poi conservati in questi che vengono chiamati wallet o portafogli e che è l’equivalente dei nostri vecchi conti in banca.

Questo è giusto un prologo, poi cercherò di spiegarvi, in modo più che approfondito, tutto quello che è Blockchain. Al momento posso solo dirvi che quello che Blockchain sta creando, questo nuovo Internet di transazioni digitali di grande valore, e non sottoposto al valore e alle regole del mercato reale, è molto interessante, talmente interessante che può essere considerata la vera nuova forma di democrazia mondiale.

Ma andiamo avanti e vediamo cos’è.

Cosa è Blockchain

Blockchain: guida definitiva per capire cos'è e come funziona

Per un periodo piuttosto lungo da quando c’è stato bisogno di spiegare cosa fosse Blockchain (qui trovi la descrizione di WikiPedia, mentre qui trovi il sito americano)) molti hanno confuso questo termine con quello di Bitcoin, cioè la moneta virtuale. Invece quello che vorrei dirvi, prima di spiegarvi nello specifico cosa sia, è che certo è che si possa usare per transazioni e monete virtuali ma non solo per questo. Andiamo con ordine.

Più che di tecnologia mi piace considerare Blockchain davvero come compartecipazione, decentralizzazione e partecipazione democratica.

La Blockchain è una tecnologia che permette di creare un database che serve a gestire le transazioni che avvengono tra i nodi di questa rete.

E’ strutturato in blocchi e catene (come già suggerisce il nome) in modo che ognuna delle transazioni che avvengono successivamente prendano valore e trasparenza superando e legandosi a ogni blocco o catena.

Ognuno di questi nodi deve controllare, validare e approvare tutte le transazioni e questo permette, oltre alla trasparenza del sistema, anche la tracciabilità di ognuna delle transazioni.

Ogni blocco da cui è formato, invece, è un archivio di tutte le transazioni avvenute che devono essere eseguite attraverso un codice che è immutabile e proprio per questo, facilmente, validabile o invalidabile.

Altra caratteristica, che permette poi la transazione in tutta sicurezza è l’utilizzo di codici crittografati che permette che la transazione avvenga senza interventi esterni alla rete del Blockchain stesso.

La cosa forse più interessante è che la Block Chain è un protocollo digitale che è l’evoluzione del libro mastro, per secoli registratore, database, di transazioni e incontri.

Ma mentre nel libro mastro c’è una mente unica che si permette di vigilare su tutte le transazioni avvenute, in questo caso il potere è decentralizzato ed equamente diviso tra tutti coloro che del protocollo fanno parte e che lavorano per rendere questo database un posto sicuro. Insomma, ognuno controlla l’altro, in una catena di fiducia e di transazioni libere ma al tempo stesso più che controllate.

Direi che questa è la nuova democrazia di cui all’inizio vi parlavo, anche perché la Blockchain è anche un registro aperto, pubblico e condiviso, che si aggiorna automaticamente. Ma al tempo stesso ogni transazione è controllata da blocchi e catene che ne garantiscono la validità.

Come funziona Blockchain

Blockchain: guida definitiva per capire come funziona

Facciamo un esempio stupido che permetta di farci capire come fare una transazione nel mondo della Blockchain.

A deve vendere una casa a B.

Subito viene creata una rete di informazioni e anche delle Cryptographic Keys con le informazioni relative a questa vendita (grandezza della casa, costo, possibilità economica di B, sincerità di A nel venderla davvero).

Questo tipo di transazione viene portata nella rete di contatti per poter essere verificata.

Viene creato a new Block con queste informazioni acquisite.

Il blocco viene inserito nella chain, così che questa transazione possa essere immutabilmente non modificabile ma al tempo stesso controllabile dagli altri della rete.

Se le informazioni vengono considerate corrette la transazione avviene ed è considerata valida. A questo punto quindi, alla validità, la transazione viene inserita in un altro blocco che comprende anche la transazione valida avvenuta.

La tecnologia dietro Blockchain

La tecnologia dietro Blockchain

Abbiamo parlato di Libro mastro distribuito, cioè di un software che permetta la condivisione e il controllo immediato di informazioni relative alle transazioni che avvengono in rete. Questo software non si trova su un solo computer ma su tutti i computer sincronizzati nello stesso momento e che utilizzano lo stesso software. Ci sono due processi che avvengono per far sì che questa cosa accada: la replica del database e la duplicazione.

La replica del database è un software che analizza il database per verificare se ci sono dei cambiamenti e che quindi permette che questi cambiamenti siano uguali su tutti i computer. Questo ovviamente nel momento stesso in cui accadono, per creare quindi quella sincronicità.

Poi ci può essere il processo di duplicazione che si basa su un database master che duplica poi tutti gli altri database agli altri computer collegati nella rete.

Ovviamente tornando al discorso di prima del libro mastro e del libro distribuito la differenza, anche tecnologica, che riguarda questo aspetto, poi quello più importante, è che mentre prima la modifica veniva fatte a un computer centrale e basta.

Invece con il Blockchain la situazione è cambiata radicalmente, non c’è nessuna autorità centrale che verifichi ma è di tutti, ovvero tutti gli utenti hanno una copia del “libro mastro” e possono prenderne visione e controllarlo, anche modificarlo.

Questa forse è la vera e proprio rivoluzione della fiducia, rendere tutti compartecipi e responsabili di una rete di transazioni. E tutti possono porre veto o autorizzare una transazione.

I cosiddetti miners, poi, sono quelli che fattivamente si occupano di crittografia e matematica di ogni blocco, con algoritmi di controllo e di verifica.

Questa è la bellezza del sistema, della condivisione, della remunerazione di un lavoro prezioso, che viene però svolto sempre in sicurezza e alla luce del sole.

Blockchain in italiano

In Italia ci sono parecchi modi di poter lavorare tramite Blockchain. Si può lavorare in questo modo con le banche, permetterebbe, infatti, di ammazzare i costi delle transazioni bancarie in maniera drastica.

Si potrebbe lavorare in maniera interessante con le assicurazioni, che sfrutterebbero il metodo distributivo per notificare i cambiamenti.

Si potrebbe usare la Blockchain per i pagamenti digitali, che però andrebbero velocizzati, vista anche la velocità, appunto, del mondo moderno e delle transazioni in tempo reale.

Si potrebbe parlare di Blockchain nel campo dell’agrifood, per parlare di cibo, di come quel cibo sia arrivato sulle nostre tavole sfruttando la trasparenza di ogni passaggio.

Anche nel settore della manifatture potrebbe avere senso, sfruttando la decentralizzazione del sistema per creare delle tecnologie periferiche, condivise, che possano servire per aiutare la produzione.

Anche nella sanità e nella pubblica amministrazione, se ci pensate, dallo screening del paziente con le malattie pregresse all’evasione fiscale.

Blockchain e Bitcoin

Si parla spesso, sbagliando, di Blockchain e Bitcoin insieme, come se il protocollo condiviso, creato dal giapponese Nakamoto, potesse avere qualcosa a che fare con il mercato dei bitcoin e del trading on line.

Ma non è proprio così: il bitcoin si basa sul peer to peer, cioè sul reciproco scambio, senza blocchi o catene, senza autorizzazioni o controlli. La tecnologia del Bitcoin è un software open-source e lo sviluppo, quindi, è pubblico e condiviso con tutta la rete.

Blockchain e Ripple

Il Blockchain, quindi si può basare anche sull’uso di Ripple, che come i bitcoin, viene utilizzato come criptovaluta, ancora più sicura, anche perché è riuscita, in poco, tempo a contrastare tutti gli ostacoli che sono stati trovati con il Bitcoin stesso, nel trading on line. Questo tipo di valuta è ancora più sicura, viene utilizzata in una rete open source come i Bitcoin, ma è ancora più decentralizzata e affidabile. Le transazioni non sono rintracciabili, sono irreversibili, gratuite e istantanee.

E, soprattutto, non hanno una valuta predefinita di riferimento, parlo di valuta reale. Cioè si può iniziare una transazione in yen e finirla in franchi svizzeri senza colpo ferire.

Interessante, vero?

Il portafoglio con Blockchain

Diciamo che Blockchain può essere considerato, al momento, il portafoglio virtuale più sicuro al mondo. Basta entrare in un qualunque sito autorizzato al Blockchain e fare un login con i propri dati. Inserendo del denaro reale si entra in questa rete condivisa che modifica poi i soldi in bitcoin iniziando delle transazioni. Come ho detto precedentemente parliamo di transazioni che vengono autorizzate dagli altri utenti della rete condivise, creando, poi dei blocchi e delle catene che permettono di bloccare o autorizzare, appunto, la transazione stessa.

Questo tipo di portafogli, quindi, è il più sicuro e il più libero al tempo stesso in questo particolare momento del sistema economico legato alla rete di transazioni.

Il tipo di ragionamento, quindi, è lo stesso del bitcoin ma con un controllo incrociato degli utenti che da una parte bloccano le truffe, dall’altra crittografano, in tempo reale, ogni transazione rendendola la più sicura in assoluto. Quindi sì al portafoglio virtuale, si all’utilizzo di Blockchain per transazioni finanziarie.

Ma come abbiamo visto in precedenza qui non parliamo solo di finanza ma di una serie di infiniti usi differenti per il database condiviso che potrebbe condividere informazioni sicure anche per scopi più che concreti, come nella sanità e nella pubblica amministrazione.

In una nuova democrazia in cui le informazioni vengono condivise e controllate da tutti il potere della parola fiducia rende tutto migliore.

 

 

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