Migliori carte per accreditare lo stipendio

Sono sempre più numerose le persone che vogliono abbassare i costi fissi di un normale conto corrente bancario senza dover rinunciare a tutte le funzionalità che essi offrono. Una di queste è la possibilità di ricevere bonifici, e in generale, il bonifico più importante per molte persone è lo stipendio mensile.

In Italia, un paese con il costo della vita decisamente aumentato e i salari in molte occasioni bloccati nei loro aumenti, è importante tenere sotto controllo ogni tipo di spesa inutile. Qualora ti trovassi nell’antipatica situazione di avere uno stipendio basso, per via di un contratto part-time, di apprendistato o comunque una posizione lavorativa non elevata, dover subire anche le spese di gestione di un conto corrente è decisamente una situazione poco conveniente. Per questo motivo oggi sono molte le persone che hanno cominciato a sostituire il conto corrente classico con degli strumenti più economici ma in grado di offrire gli stessi servizi. Primo fra tutti il poter ricevere lo stipendio tramite uno strumento tracciabile.

Come poter ricevere lo stipendio legalmente

In Italia, dall’introduzione della legge di bilancio del 2018, per poter incassare legalmente, ed essere a posto con il fisco, lo stipendio c’è bisogno che questo sia inviato con un sistema tracciabile. Il bonifico è quindi perfetto per questo scopo in quanto sono riportati i dati dell’ordinante e del ricevente e la causale. In caso di controlli, per qualsiasi sia la parte coinvolta, questo tipo di movimento risulta ineccepibile.

Tuttavia, la legge parla di sistema tracciabile e quindi anche il pagamento dello stipendio con un assegno (sistema che per la verità sta cadendo in disuso negli ultimi anni) è comunque perfetto per questo scopo. In entrambi i casi rimane il fatto che le spese di gestione del conto bancario possono essere troppo pesanti a fronte di stipendi non elevati o comunque di un limitato utilizzo di altri servizi bancari.

A questo scopo arrivano in aiuto le carte prepagate. Quelle che si stanno diffondendo negli ultimi anni sono spesso dotate di IBAN. Le migliori carte per accreditare lo stipendio, infatti, permettono di ricevere bonifici, il movimento è tracciabile, e per il datore di lavoro non fa nessuna differenza che l’IBAN comunicato dal lavoratore sia associato a una carta oppure a un conto corrente tradizionale. Tutte le carte prepagate dotate di IBAN sono quindi adatte a ricevere il salario per il proprio lavoro.

Farsi accreditare lo stipendio su una prepagata senza IBAN

Nonostante ci siano diversi vantaggi nell’avere una prepagata con IBAN al posto di una senza, la domanda è perfettamente lecita: posso incassare il mio stipendio su una carta senza IBAN? Ebbene sì, è possibile in quanto il movimento sulla carta è comunque tracciabile e quindi regolare agli occhi del fisco italiano. L’importo della ricarica deve essere comunque versato con l’apposita causale che indichi il pagamento di uno stipendio. Si dà per scontato inoltre che la carta sia intestata al lavoratore e non a una terza persona.

L’utilizzo di una carta senza IBAN, quella storicamente più famosa è la PostePay base (quella gialla), potrebbe tuttavia creare dei problemi di carattere pratico al datore di lavoro. Versare il salario in questa maniera vuol dire effettuare una procedura diversa rispetto al bonifico e sicuramente meno usuale. Nel caso si lavori per un’azienda che paga diversi stipendi mensili, tutti con bonifico, essere l’eccezione potrebbe far incappare in ritardi, errori o altre incomprensioni. Per questo motivo, seppur fiscalmente utilizzare una carta senza IBAN sia regolare, è comunque preferibile utilizzarne una dotata di riferimenti bancari.

Eliminare le spese bancarie con le carte prepagate

I costi fissi associati a un conto corrente bancario tradizionale, come canoni mensili e commissioni per le operazioni bancarie, possono accumularsi nel tempo e ridurre il tuo reddito disponibile. Come abbiamo visto per eliminare o almeno ridurre tali costi è quella di utilizzare una carta prepagata con IBAN.

Per eliminare i costi fissi del tuo conto corrente, la prima cosa da fare è scegliere la carta prepagata con IBAN giusta. Assicurati che la carta abbia un IBAN valido, che ti consenta di ricevere bonifici e trasferimenti bancari. Inoltre, cerca una carta con tariffe competitive e trasparenti. L’obiettivo è quello di risparmiare denaro, quindi fai attenzione alle tariffe di attivazione, manutenzione, prelievi di contanti e altre spese.

Una volta ottenuta la tua nuova carta prepagata con IBAN, comunica al tuo datore di lavoro di effettuare l’accredito del tuo stipendio o delle tue entrate direttamente su questa carta. Questo è un passaggio cruciale per eliminare i costi fissi del tuo conto corrente tradizionale.

La carta prepagata con IBAN può essere utilizzata per tutte le tue esigenze finanziarie quotidiane. Puoi effettuare pagamenti online, prelevare contanti da bancomat, ricevere bonifici e gestire le tue spese in modo efficiente. Assicurati di tenere sotto controllo il saldo e di ricaricare la carta quando necessario.

Una delle chiavi per eliminare i costi fissi di un conto corrente è evitare le tariffe bancarie. Con una carta prepagata con IBAN, molte delle spese tipiche associate ai conti correnti tradizionali vengono ridotte o eliminate. Inoltre, non dovrai più preoccuparti dei canoni mensili. Questo ti permette di risparmiare notevolmente nel lungo periodo.

Le prepagate con IBAN e l’imposta di bollo

Pur avendo delle coordinate bancarie come i normali conti correnti, le prepagate hanno delle differenze a livello di tassazione. Ci stiamo riferendo alla famigerata imposta di bollo, una tassa messa sui conti correnti bancari. Per questi ultimi la tassa scatta nel momento in cui la giacenza media supera i 5000 euro nell’anno. Al di sotto di questa soglia non è prevista l’imposta di bollo che è pari a 34,20 euro all’anno per le persone fisiche.

Per le prepagate invece funziona in maniera diversa e la tassa scatta quando si movimentano almeno 77,46 euro in un mese. Al di sopra di questa soglia la tassa sarebbe di 2 euro per ogni mese durante il quale si supera questa cifra di movimentazione. Tuttavia la buona notizia è rappresentata dal fatto che le emittenti delle migliori carte per accreditare lo stipendio si fanno direttamente carico di questa tassa rendendo questi strumenti ancora più convenienti. Ricorda però sempre di controllare nei termini e nelle condizioni questo aspetto.